Mano a mano che si progredisce nello studio di una lingua straniera come il tedesco si finisce con l’imbattersi in una conoscenza che va oltre il mero aspetto linguistico, ma sconfina in quello che possiamo definire genericamente “culturale”. Infatti, ci si comincia a fare domande del tipo “in quanti posti nel mondo si parla tedesco?” o “a che ora cenano i tedeschi e che cosa mangiano per colazione?” o ancora “ma in Germania si festeggia il Ferragosto come in Italia?” e così via. Arrivata a questo punto del mio studio e dopo aver avuto interessanti scambi con persone che, in Italia o all’estero, hanno in qualche modo a che fare con la lingua tedesca, ho deciso di raccogliere le mie scoperte in questo articolo. Ecco quindi le 5 cose che non sapevo sulla lingua tedesca, scoperte in questi ultimi anni. E chissà che tu non ne fossi già a conoscenza…
1. Il tedesco si parla in più di 12 zone del mondo
Quando l’ho scoperto, non ci volevo credere. Il numero a me noto di paesi in cui si parla il tedesco si fermava a tre: Germania, Svizzera tedesca e Austria. E invece mi sono dovuta ricredere, perché a oggi la lingua tedesca si parla anche in Liechtenstein, Namibia (ufficiale come lingua regionale) e (come ho potuto scordarmelo?) nella regione italiana del Trentino-Alto Adige. Ma non solo! In Italia il tedesco si parla anche in Valle d’Aosta (alta Valle del Lys) e nel Friuli (Val Canale e altre isole linguistiche in Friuli). All’estero è parlata anche nella comunità germanofona del Belgio, in Lussemburgo, in Francia (Alsazia), nella Pomerania orientale (una regione che si affaccia sul Mar Baltico ed è amministrativamente divisa tra Germania e Polonia) e nella regione chiamata Slesia (in gran parte Polonia, in piccola parte Repubblica Ceca e Germania). Ma il tedesco è anche lingua minoritaria in altre regioni europee, tra cui le zone occidentali della Boemia e la Transilvania. Da non dimenticare, infine, tutti i tedeschi che durante le Guerre Mondiali sono emigrati oltreoceano, dando vita a comunità linguistiche nelle Americhe e in alcune isole dell’Oceania, oltre che in ex-possedimenti coloniali quali la già menzionata Namibia, il Togo, la Tanzania, il Camerun e alcune isole del Pacifico.
2. La “rigida grammatica tedesca” non è sempre rispettata dai parlanti
Mi sono sempre chiesta come facessero i tedeschi a iniziare a parlare avendo già in mente l’intera frase da dire. Mi riferisco al fatto che, come probabilmente sai, in tedesco il verbo si mette sempre alla fine della frase, indipendentemente dalla sua lunghezza. Questo avviene anche con il costrutto “dass”, che significa “che”. Dopo il “dass” il verbo della relativa arriva solo in ultimo, dopo aver lasciato spazio a tutti i complementi. Facciamo un esempio pratico. Se in italiano volessimo dire “Per colazione ho mangiato una fetta di torta, che ha preparato mia madre”, in tedesco dovremmo dire zum Frühstück habe ich ein Stück Kuchen gegessen, das meine Mutter gemacht hat”. Ma se volessimo arricchire di informazioni la frase subordinata relativa (quella dopo il “che”), ecco che le cose si complicherebbero. Es. “Per colazione ho mangiato una fetta di torta, che ha preparato mia madre ieri mentre guardava la televisione in cucina” si traduce come “Zum Frühstück habe ich ein Stück Kuchen gegessen, das meine Mutter gestern beim Fernsehen in der Küche gebacken hat”. Vedi? Il verbo “ha” rimane alla fine. Ebbene, ho scoperto che i tedeschi non sono sempre così rigorosi nel linguaggio parlato e spesso, per fare prima, non rispettano questa regola grammaticale.
3. C’è stata una riforma ortografica della lingua tedesca
Si dice che la lingua cambi in modo naturale, per via dei cambiamenti sociali incontrollabili e imprevedibili nel tempo. Eppure, nel 1996 in Germania c’è stata una riforma ortografica che ha portato a sostituire la ß da una doppia s dopo ogni vocale breve, come ad esempio in Fluss (fiume), Kuss (bacio) e dass (la congiunzione “che” di cui abbiamo parlato sopra), mentre rimane dopo la vocale lunga, come Gruß (saluto), Fuß (piede) e aß (mangiava/mangiò).
4. I “tedeschi” non sono tutti uguali
Ovviamente, non parlo delle persone (che, chiaramente, non sono tutte uguali!). Sto parlando della lingua tedesca che non solo varia di Paese in Paese (quella parlata in Germania presenta alcune variazioni rispetto a quella parlata in Alto Adige o in Austria o nel Canton Zurigo) ma anche di regione in regione all’interno della stessa Germania. “Lo senti come parla lei?” mi diceva Willi, un amico tedesco che si divertiva a prendere un po’ in giro la sua ragazza proveniente dalla regione della Baviera. Io, a dire il vero, non percepivo alcune differenza ma immaginavo che, tra madrelingua tedeschi, esistano gli stessi scherzi che ci rivolgiamo noi italiani quando ci approcciamo a una marcata cadenza milanese, piuttosto che veneta o toscana. Ma non si tratta solo di intonazione o influenze dialettali: in Svizzera e Liechtenstein, per esempio, l’uso della ß di cui abbiamo parlato si è andato perdendo fin dai primi del Novecento (nel 1938 il Canton Zurigo smise di insegnarla nelle scuole e altri cantoni ne seguirono l’esempio), fino all’ultima riforma del 2006 che l’ha definitivamente eliminata.
5. Il tedesco è una delle più complesse lingue germaniche, con cui ha delle somiglianze
Infine, una cosa che tutti sanno… o forse no? Che la grammatica tedesca sia complessa penso sia noto a tutti. Per chi fosse all’inizio dello studio di questa lingua, facciamo un breve excursus sulle principali caratteristiche della grammatica tedesca. La lingua tedesca è una lingua flessivo-fusiva che si articola in casi, come in latino. I casi in tedesco sono quattro: nominativo, genitivo, dativo ed accusativo. I sostantivi (che si scrivono sempre con l’iniziale maiuscola) presentano tre generi: maschile, femminile e neutro. Dalle combinazioni di casi e genere, insieme ad altre regole grammaticali (come il verbo alla fine della frase) si ottiene la lingua tedesca (sì lo so, in parole moolto povere). Detto questo, quello che io non sapevo è che davvero il tedesco è una delle più complesse lingue germaniche. Tra le altre lingue germaniche più in uso ci sono l’inglese, l’olandese e le lingue scandinave (soprattutto danese, norvegese e svedese). In pratica, pare che imparare la grammatica svedese sia più semplice che imparare quella tedesca… che dici, proviamo?
Quelle che hai appena letto sono le cinque cose che non sapevo sulla lingua tedesca. E tu le conoscevi?