Lo ammetto, negli ultimi tempi ho fallito nel mio intento di imparare tedesco. Sono stata incostante, distratta, svogliata e demotivata. Oggi mi sono seduta davanti al computer e ho cercato le ragioni del mio fallimento. Ne ho trovate tre, che vorrei condividere con te.
1. Perché non ho qualcuno con cui farlo
Recentemente ho letto un articolo di Internazionale che mi ha illuminata. In occasione della riapertura delle scuola in Italia, infatti, sui media italiani sono proliferate discussioni riguardanti il mondo dell’educazione nel contesto “post-pandemico” – se così possiamo chiamarlo – che chiamavano in causa temi quali la sicurezza e la libertà, legati all’obbligo di utilizzare il green pass per ritornare “in presenza”.
Una questione che mi è parsa trascurata è quella legata alle relazioni tra i bambini, quella di cui si parla nella traduzione dell’articolo di Arthur C. Brooks, pubblicato originariamente in inglese su The Atlantic. L’autore titola il pezzo “Il vero motivo per cui ai bambini la scuola non piace” e, dopo interessanti riflessioni su vari aspetti del mondo scolastico visto dal punto di vista degli studenti, conclude che la ragione principale è la mancanza di amici che la fanno piacere, la scuola.
Avere un amico o un’amica con cui darsi appuntamento ogni mattina e magari pure ogni pomeriggio per fare i compiti insieme, banalmente, fornisce agli studenti quella motivazione necessaria all’apprendimento. Perché se non si è motivati non si trattiene nulla, non si memorizzano le informazioni, tantomeno una lingua come il tedesco.
E tu, hai mai pensato di prendere lezioni di tedesco di gruppo o di coppia?
2. Perché il mio obiettivo non è S.M.A.R.T.
Negli anni Ottanta dello scorso secolo fu elaborato un modello economico basato sugli studi di Edwin Locke, noto come il modello S.M.A.R.T., un acronimo che definisce le caratteristiche che dovrebbero avere i nostri obiettivi affinché si possano realizzare.
Quando intraprendiamo un (personalissimo!) percorso per imparare una lingua straniera come il tedesco, infatti, lo facciamo perché abbiamo degli obiettivi: cambiare lavoro, parlare con la famiglia del nostro partner o dei nostri figli, avere accesso a una scuola o a un luogo che in Italia non esiste e così via.
Ma perseguire con costanza un obiettivo non è cosa facile e il motivo spesso è che tale obiettivo è troppo generico, non misurabile, troppo grande, poco rilevante e senza una vera e propria scadenza. Secondo ill modello S.M.A.R.T., infatti, gli obiettivi efficaci sono: Specifici, Misurabili, Realizzabili (Achievable), Rilevanti, Scadenzati (Time Bound).
E i tuoi obiettivi… come sono?
3. Perché non dipende solo da me
Parliamoci chiaro, non possiamo sempre darci tutta la colpa per i nostri fallimenti. Ok, negli ultimi tempi non siamo riusciti a imparare tedesco perché siamo stati incostanti o perché non lo abbiamo messo tra le nostre priorità. Ma una parte della responsabilità per i nostri fallimenti dipende anche dalla qualità del materiale linguistico che stiamo utilizzando e del supporto che stiamo ricevendo. Il libro di testo su cui stiamo studiando è adatto a noi? Il piano di studi è adeguato alle nostre esigenze e alle nostre caratteristiche personali? E il nostro o la nostra insegnante, come si pongono nei nostri confronti?
Prima di rispondere a tutte queste domande, forse ti sarà utile conoscere la teoria delle intelligenze multiple di Gardner, secondo cui ciascun apprendente fa affidamento su diverse tipologie di intelligenze, presenti in ognuno di noi con un peso diverso. Le sette intelligenze elaborate dallo psicologo e docente statunitense sono: linguistica, logico-matematica, musicale, corporeo-cinestetica, spaziale, interpersonale, intrapersonale.
Un buon libro di tedesco contiene attività che le stimolino in egual misura e un buon insegnante di tedesco capisce quale sia il modo preferito di imparare per ciascuno studente, adeguando le lezioni in base al suo stile di apprendimento per facilitarne il percorso.
Ci avevi mai pensato?