Che la grammatica tedesca sia più complessa di quella italiana non è un segreto.
Se al liceo hai studiato latino, forse ti sarà più facile immaginarlo. Infatti, la lingua tedesca cambia – proprio come il latino – in base ai casi previsti dall’analisi logica di una frase: nominativo, genitivo, dativo, accusativo.
Questi cambiamenti variano anche in base al genere dei sostantivi che, a differenza dell’italiano ma di nuovo come in latino, sono tre: maschile, femminile e… neutro.
Ti stai già demoralizzando, vero?
Mi sembra più che comprensibile… Ma anche poco ragionevole.
Cosa c’entra Maslow con il tedesco
Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in forma di piramide (la famosa “piramide di Maslow”).
Alla base di questa piramide, Maslow (che non era tedesco, ma americano) mise i cosiddetti “bisogni fisiologici”, ovvero quelli primari legati al corpo come nutrirsi e avere rapporti sessuali. Un piano sopra, pose i cosiddetti “bisogni di sicurezza” legati alla necessità di avere una protezione attraverso una famiglia o una casa. Più sopra, ci sono i “bisogni sociali” che implicano l’appartenenza a una coppia o a un gruppo. Seguono, verso l’alto, i “bisogni di stima” per ottenere un riconoscimento del proprio valore da parte degli altri. Infine, i “bisogni di autorealizzazione”, quelle aspirazioni individuali a essere ciò che si vuole essere sfruttando le nostre facoltà mentali e fisiche.
Ora ti farò una domanda semplice solo apparentemente:
Dove collocheresti la lingua tedesca nella piramide di Maslow?
In un primo momento, forse non riuscirai a rispondere. Dopotutto, imparare il tedesco non porterà le persone attorno a te ad amarti di più, ne tantomeno soddisferà la tua fame o la tua sete.
O forse sì?
E se per lavoro ti trovassi inaspettatamente a dover comunicare in tedesco con fornitori o clienti? E se, con l’arrivo della pensione, volessi raggiungere tua figlia che vive in Germania da tanti anni? E se amassi una persona a tal punto da voler parlare la sua stessa lingua?
Gli esempi che ti ho appena fatto non sono inventati.
Eccone altri:
Voler partire per l’Erasmus a Colonia, voler leggere i testi di filosofia in lingua originale, voler fare la guida turistica nel castello di Schönbrunn di Vienna, voler cucinare piatti italiani in un prestigioso hotel di Amburgo.
Il segreto per imparare il tedesco non comincia con la G di grammatica, ma con la M di motivazione. Non bisogna fare altro che trovare la propria.