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Perché non riesco a imparare il tedesco?

September 17, 2021 by barbara

Lo ammetto, negli ultimi tempi ho fallito nel mio intento di imparare tedesco. Sono stata incostante, distratta, svogliata e demotivata. Oggi mi sono seduta davanti al computer e ho cercato le ragioni del mio fallimento. Ne ho trovate tre, che vorrei condividere con te.

1. Perché non ho qualcuno con cui farlo

Recentemente ho letto un articolo di Internazionale che mi ha illuminata. In occasione della riapertura delle scuola in Italia, infatti, sui media italiani sono proliferate discussioni riguardanti il mondo dell’educazione nel contesto “post-pandemico” – se così possiamo chiamarlo – che chiamavano in causa temi quali la sicurezza e la libertà, legati all’obbligo di utilizzare il green pass per ritornare “in presenza”.

Una questione che mi è parsa trascurata è quella legata alle relazioni tra i bambini, quella di cui si parla nella traduzione dell’articolo di Arthur C. Brooks, pubblicato originariamente in inglese su The Atlantic. L’autore titola il pezzo “Il vero motivo per cui ai bambini la scuola non piace” e, dopo interessanti riflessioni su vari aspetti del mondo scolastico visto dal punto di vista degli studenti, conclude che la ragione principale è la mancanza di amici che la fanno piacere, la scuola.

Avere un amico o un’amica con cui darsi appuntamento ogni mattina e magari pure ogni pomeriggio per fare i compiti insieme, banalmente, fornisce agli studenti quella motivazione necessaria all’apprendimento. Perché se non si è motivati non si trattiene nulla, non si memorizzano le informazioni, tantomeno una lingua come il tedesco.

E tu, hai mai pensato di prendere lezioni di tedesco di gruppo o di coppia?

2. Perché il mio obiettivo non è S.M.A.R.T.

Negli anni Ottanta dello scorso secolo fu elaborato un modello economico basato sugli studi di Edwin Locke, noto come il modello S.M.A.R.T., un acronimo che definisce le caratteristiche che dovrebbero avere i nostri obiettivi affinché si possano realizzare.

Quando intraprendiamo un (personalissimo!) percorso per imparare una lingua straniera come il tedesco, infatti, lo facciamo perché abbiamo degli obiettivi: cambiare lavoro, parlare con la famiglia del nostro partner o dei nostri figli, avere accesso a una scuola o a un luogo che in Italia non esiste e così via.

Ma perseguire con costanza un obiettivo non è cosa facile e il motivo spesso è che tale obiettivo è troppo generico, non misurabile, troppo grande, poco rilevante e senza una vera e propria scadenza. Secondo ill modello S.M.A.R.T., infatti, gli obiettivi efficaci sono: Specifici, Misurabili, Realizzabili (Achievable), Rilevanti, Scadenzati (Time Bound).

E i tuoi obiettivi… come sono?

3. Perché non dipende solo da me

Parliamoci chiaro, non possiamo sempre darci tutta la colpa per i nostri fallimenti. Ok, negli ultimi tempi non siamo riusciti a imparare tedesco perché siamo stati incostanti o perché non lo abbiamo messo tra le nostre priorità. Ma una parte della responsabilità per i nostri fallimenti dipende anche dalla qualità del materiale linguistico che stiamo utilizzando e del supporto che stiamo ricevendo. Il libro di testo su cui stiamo studiando è adatto a noi? Il piano di studi è adeguato alle nostre esigenze e alle nostre caratteristiche personali? E il nostro o la nostra insegnante, come si pongono nei nostri confronti?

Prima di rispondere a tutte queste domande, forse ti sarà utile conoscere la teoria delle intelligenze multiple di Gardner, secondo cui ciascun apprendente fa affidamento su diverse tipologie di intelligenze, presenti in ognuno di noi con un peso diverso. Le sette intelligenze elaborate dallo psicologo e docente statunitense sono: linguistica, logico-matematica, musicale, corporeo-cinestetica, spaziale, interpersonale, intrapersonale.

Un buon libro di tedesco contiene attività che le stimolino in egual misura e un buon insegnante di tedesco capisce quale sia il modo preferito di imparare per ciascuno studente, adeguando le lezioni in base al suo stile di apprendimento per facilitarne il percorso.

Ci avevi mai pensato?

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5 cose che non sapevo sulla lingua tedesca (… E tu?)

August 17, 2021 by barbara

Mano a mano che si progredisce nello studio di una lingua straniera come il tedesco si finisce con l’imbattersi in una conoscenza che va oltre il mero aspetto linguistico, ma sconfina in quello che possiamo definire genericamente “culturale”. Infatti, ci si comincia a fare domande del tipo “in quanti posti nel mondo si parla tedesco?” o “a che ora cenano i tedeschi e che cosa mangiano per colazione?” o ancora “ma in Germania si festeggia il Ferragosto come in Italia?” e così via. Arrivata a questo punto del mio studio e dopo aver avuto interessanti scambi con persone che, in Italia o all’estero, hanno in qualche modo a che fare con la lingua tedesca, ho deciso di raccogliere le mie scoperte in questo articolo. Ecco quindi le 5 cose che non sapevo sulla lingua tedesca, scoperte in questi ultimi anni. E chissà che tu non ne fossi già a conoscenza…

1. Il tedesco si parla in più di 12 zone del mondo

Quando l’ho scoperto, non ci volevo credere. Il numero a me noto di paesi in cui si parla il tedesco si fermava a tre: Germania, Svizzera tedesca e Austria. E invece mi sono dovuta ricredere, perché a oggi la lingua tedesca si parla anche in Liechtenstein, Namibia (ufficiale come lingua regionale) e (come ho potuto scordarmelo?) nella regione italiana del Trentino-Alto Adige. Ma non solo! In Italia il tedesco si parla anche in Valle d’Aosta (alta Valle del Lys) e nel Friuli (Val Canale e altre isole linguistiche in Friuli). All’estero è parlata anche nella comunità germanofona del Belgio, in Lussemburgo, in Francia (Alsazia), nella Pomerania orientale (una regione che si affaccia sul Mar Baltico ed è amministrativamente divisa tra Germania e Polonia) e nella regione chiamata Slesia (in gran parte Polonia, in piccola parte Repubblica Ceca e Germania). Ma il tedesco è anche lingua minoritaria in altre regioni europee, tra cui le zone occidentali della Boemia e la Transilvania. Da non dimenticare, infine, tutti i tedeschi che durante le Guerre Mondiali sono emigrati oltreoceano, dando vita a comunità linguistiche nelle Americhe e in alcune isole dell’Oceania, oltre che in ex-possedimenti coloniali quali la già menzionata Namibia, il Togo, la Tanzania, il Camerun e alcune isole del Pacifico.

2. La “rigida grammatica tedesca” non è sempre rispettata dai parlanti

Mi sono sempre chiesta come facessero i tedeschi a iniziare a parlare avendo già in mente l’intera frase da dire. Mi riferisco al fatto che, come probabilmente sai, in tedesco il verbo si mette sempre alla fine della frase, indipendentemente dalla sua lunghezza. Questo avviene anche con il costrutto “dass”, che significa “che”. Dopo il “dass” il verbo della relativa arriva solo in ultimo, dopo aver lasciato spazio a tutti i complementi. Facciamo un esempio pratico. Se in italiano volessimo dire “Per colazione ho mangiato una fetta di torta, che ha preparato mia madre”, in tedesco dovremmo dire zum Frühstück habe ich ein Stück Kuchen gegessen, das meine Mutter gemacht hat”. Ma se volessimo arricchire di informazioni la frase subordinata relativa (quella dopo il “che”), ecco che le cose si complicherebbero. Es. “Per colazione ho mangiato una fetta di torta, che ha preparato mia madre ieri mentre guardava la televisione in cucina” si traduce come “Zum Frühstück habe ich ein Stück Kuchen gegessen, das meine Mutter gestern beim Fernsehen in der Küche gebacken hat”. Vedi? Il verbo “ha” rimane alla fine. Ebbene, ho scoperto che i tedeschi non sono sempre così rigorosi nel linguaggio parlato e spesso, per fare prima, non rispettano questa regola grammaticale.

3. C’è stata una riforma ortografica della lingua tedesca

Si dice che la lingua cambi in modo naturale, per via dei cambiamenti sociali incontrollabili e imprevedibili nel tempo. Eppure, nel 1996 in Germania c’è stata una riforma ortografica che ha portato a sostituire la ß da una doppia s dopo ogni vocale breve, come ad esempio in Fluss (fiume), Kuss (bacio) e dass (la congiunzione “che” di cui abbiamo parlato sopra), mentre rimane dopo la vocale lunga, come Gruß (saluto), Fuß (piede) e aß (mangiava/mangiò).

4. I “tedeschi” non sono tutti uguali

Ovviamente, non parlo delle persone (che, chiaramente, non sono tutte uguali!). Sto parlando della lingua tedesca che non solo varia di Paese in Paese (quella parlata in Germania presenta alcune variazioni rispetto a quella parlata in Alto Adige o in Austria o nel Canton Zurigo) ma anche di regione in regione all’interno della stessa Germania. “Lo senti come parla lei?” mi diceva Willi, un amico tedesco che si divertiva a prendere un po’ in giro la sua ragazza proveniente dalla regione della Baviera. Io, a dire il vero, non percepivo alcune differenza ma immaginavo che, tra madrelingua tedeschi, esistano gli stessi scherzi che ci rivolgiamo noi italiani quando ci approcciamo a una marcata cadenza milanese, piuttosto che veneta o toscana. Ma non si tratta solo di intonazione o influenze dialettali: in Svizzera e Liechtenstein, per esempio, l’uso della ß di cui abbiamo parlato si è andato perdendo fin dai primi del Novecento (nel 1938 il Canton Zurigo smise di insegnarla nelle scuole e altri cantoni ne seguirono l’esempio), fino all’ultima riforma del 2006 che l’ha definitivamente eliminata.

5. Il tedesco è una delle più complesse lingue germaniche, con cui ha delle somiglianze

Infine, una cosa che tutti sanno… o forse no? Che la grammatica tedesca sia complessa penso sia noto a tutti. Per chi fosse all’inizio dello studio di questa lingua, facciamo un breve excursus sulle principali caratteristiche della grammatica tedesca. La lingua tedesca è una lingua flessivo-fusiva che si articola in casi, come in latino. I casi in tedesco sono quattro: nominativo, genitivo, dativo ed accusativo. I sostantivi (che si scrivono sempre con l’iniziale maiuscola) presentano tre generi: maschile, femminile e neutro. Dalle combinazioni di casi e genere, insieme ad altre regole grammaticali (come il verbo alla fine della frase) si ottiene la lingua tedesca (sì lo so, in parole moolto povere). Detto questo, quello che io non sapevo è che davvero il tedesco è una delle più complesse lingue germaniche. Tra le altre lingue germaniche più in uso ci sono l’inglese, l’olandese e le lingue scandinave (soprattutto danese, norvegese e svedese). In pratica, pare che imparare la grammatica svedese sia più semplice che imparare quella tedesca… che dici, proviamo?

 

Quelle che hai appena letto sono le cinque cose che non sapevo sulla lingua tedesca. E tu le conoscevi?

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Il segreto per imparare il tedesco non comincia con la G di Grammatica ma con la M di…

July 21, 2021 by barbara

Che la grammatica tedesca sia più complessa di quella italiana non è un segreto.

Se al liceo hai studiato latino, forse ti sarà più facile immaginarlo. Infatti, la lingua tedesca cambia – proprio come il latino – in base ai casi previsti dall’analisi logica di una frase: nominativo, genitivo, dativo, accusativo.

Questi cambiamenti variano anche in base al genere dei sostantivi che, a differenza dell’italiano ma di nuovo come in latino, sono tre: maschile, femminile e… neutro.

Ti stai già demoralizzando, vero?

Mi sembra più che comprensibile… Ma anche poco ragionevole.

Cosa c’entra Maslow con il tedesco

Nel 1954 lo psicologo Abraham Maslow propose un modello motivazionale dello sviluppo umano basato su una “gerarchia di bisogni”, cioè una serie di “bisogni” disposti gerarchicamente in forma di piramide (la famosa “piramide di Maslow”).

Alla base di questa piramide, Maslow (che non era tedesco, ma americano) mise i cosiddetti “bisogni fisiologici”, ovvero quelli primari legati al corpo come nutrirsi e avere rapporti sessuali. Un piano sopra, pose i cosiddetti “bisogni di sicurezza” legati alla necessità di avere una protezione attraverso una famiglia o una casa. Più sopra, ci sono i “bisogni sociali” che implicano l’appartenenza a una coppia o a un gruppo. Seguono, verso l’alto, i “bisogni di stima” per ottenere un riconoscimento del proprio valore da parte degli altri. Infine, i “bisogni di autorealizzazione”, quelle aspirazioni individuali a essere ciò che si vuole essere sfruttando le nostre facoltà mentali e fisiche.

Ora ti farò una domanda semplice solo apparentemente:

Dove collocheresti la lingua tedesca nella piramide di Maslow?

In un primo momento, forse non riuscirai a rispondere. Dopotutto, imparare il tedesco non porterà le persone attorno a te ad amarti di più, ne tantomeno soddisferà la tua fame o la tua sete.

O forse sì?

E se per lavoro ti trovassi inaspettatamente a dover comunicare in tedesco con fornitori o clienti? E se, con l’arrivo della pensione, volessi raggiungere tua figlia che vive in Germania da tanti anni? E se amassi una persona a tal punto da voler parlare la sua stessa lingua?

Gli esempi che ti ho appena fatto non sono inventati.

Eccone altri:

Voler partire per l’Erasmus a Colonia, voler leggere i testi di filosofia in lingua originale, voler fare la guida turistica nel castello di Schönbrunn di Vienna, voler cucinare piatti italiani in un prestigioso hotel di Amburgo.

Il segreto per imparare il tedesco non comincia con la G di grammatica, ma con la M di motivazione. Non bisogna fare altro che trovare la propria.

 

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Saldi estivi: – 20% sulle lezioni di tedesco e sugli ebook!

July 7, 2021 by dontspeak

Siamo nel bel mezzo della settimana dei SALDI estivi, quindi perché non cogliere l’occasione di risparmiare il 20% sugli ebook per imparare tedesco e/o sulle lezioni individuali di tedesco con uno dei nostri esperti insegnanti online?

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Un ebook del tipo “easy reader” (lettura graduata + audio) o del tipo “parallel text” (testo semplificato + traduzione), ciascuno dei quali è ideale come supporto ai più tradizionali corsi di lingua, normalmente ti costerebbe £7.99.

Ma con il codice coupon, puoi comprarne diversi, magari di diverso livello (quindi anticipando il progresso che farai quest’anno) e ottenere DI PIÙ con meno (soldi).

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(I prossimi saldi non ci saranno fino a settembre/ottobre… quindi approfittane ora!)

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Ripetere, ripetere, ripetere

June 26, 2021 by barbara

Quando ero bambina, per un periodo il mio cartone animato preferito è stato “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Avevo la videocassetta e chiedevo ai miei genitori di “mettermela su” costantemente. Una volta finita, la volevo ricominciare e il giorno dopo, stessa storia.

Sono andata avanti così finché non ho completamente distrutto il nastro della povera VHS di Alice. Fine della storia.

A dire il vero, la storia nella mia testa non era finita, perché l’avevo imparata a memoria. Conoscevo a menadito ogni battuta, ogni fotogramma, ogni canzone.

Grazie ai miei studi, ho successivamente scoperto che la memorizzazione funziona proprio così: per imitazione conseguente alla ripetizione.

Con i bambini è facile perché si può ricorrere allo stratagemma dei giochi: il gioco è ripetitivo (segue delle regola definite) ma la ripetizione non viene percepita noiosa e quindi permette di acquisire una serie di competenze e conoscenze in modo inconsapevole.

Con gli adulti che, per esempio, stanno imparando una lingua straniera come il tedesco, la questione è un po’ più complicata. Studiare a memoria la grammatica tedesca e ricopiare frasi in tedesco dal libro al quaderno non è esattamente qualcosa che possa definirsi divertente come un gioco.

Così, ho provato a pensare a un’idea che mi rendesse piacevole la ripetizione della lingua tedesca.

Neanche a dirlo, l’illuminazione è giunta dal cassetto nel mio cervello chiamato “infanzia”.

Tra le piattaforme di streaming a cui sono abbonata, ho selezionato un cartone animato della mia infanzia e ho deciso di riguardarlo, ma selezionando la lingua tedesca tra le opzioni di visione.

La storia conosciuta e le immagini, mi hanno aiutata a seguirne lo sviluppo, pur comprendendo il linguaggio solo in parte. A distanza di alcuni giorni, ho ripetuto l’azione, proprio come facevo da bambina (ok, in modo decisamente meno ossessivo).

Lo so che pensi che io abbia scelto, ovviamente, Alice nel Paese delle Meraviglie. E invece… no.

A dire il vero, quel film d’animazione, non l’ho nemmeno cercato.

Non l’ho mai detto a nessuno, ma il motivo per cui continuavo a guardare e riguardare quel cartone animato è che, dentro di me, ero convinta che prima o poi sarebbe successo qualcosa di nuovo.

E se la storia cambia, la ripetizione non funziona più… non credi?

***

E tu? Hai mai provato a guardare un film d’animazione in tedesco? Quali sono i tuoi stratagemmi per memorizzare la lingua tedesca? Se ti va, racconta la tua esperienza in un commento.

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Dove leggere le notizie in tedesco?

May 21, 2021 by barbara

Se sei qui significa che vuoi provare a leggere le notizie direttamente in tedesco invece che in italiano. Bravo e brava! Ti faccio i miei più grandi complimenti perché questa è un’ottima idea dal punto di vista dell’apprendimento di una lingua come il tedesco.

Ma… c’è un ma. Facciamo così, prima ti elenco un po’ di fonti utili di giornali online in tedesco che si possono leggere gratuitamente e poi ne riparliamo sotto.

Giornali tedeschi online gratuiti

  • Der Spiegel
  • Welt
  • Frankfurter Allgemeine
  • Frankfurter Rundschau
  • Handelsblatt
  • Berliner Zeitung
  • Zeit Online
  • Süddeutsche Zeitung
  • Taz (Die Tageszeitung)
  • Der Westen

Giornali svizzeri online gratuiti

  • 20 Minuten
  • Blick
  • Berner Zeitung
  • Basler Zeitung

Giornali austriaci online gratuiti

  • Oberösterreichische Nachrichten
  • Kurier
  • Kronen Zeitung
  • Oe24
  • Tiroler Tageszeitung
  • Der Standard
  • Salzburger Nachrichten

NB. Queste liste sono parziali. Se vuoi segnalarmi altri giornali online in tedesco gratuiti puoi lasciare un commento e sarò felice di valutare il tuo suggerimento.

2° NB. Prima di buttarti nella lettura di un quotidiano online in lingua tedesca con tutto l’entusiasmo delle prime volte e le aspettative altissime di chi vuole imparare tedesco in poco tempo (lo so che è cosi!) fermati a leggere anche il prossimo paragrafo, perché è lui il nostro “ma”.

Come migliorare il tedesco leggendo il giornale (e capirci qualcosa)

Il primo impatto con un articolo del “Der Spiegel“, infatti, non è così semplice come si può sperare. Io mi sono trovata spiazzata. Non c’era un solo titolo che avessi compreso al 100%. C’era sempre una parola che non conoscevo e non riuscivo a cogliere nemmeno se l’articolo annunciasse una notizia positiva o negativa. Ho passato dei lunghi minuti a scorrere la homepage nella speranza di trovare qualcosa che catturasse la mia attenzione, perché quello che mi aspettavo era proprio questo: essere colpita dai titoli che ero abituata a leggere sui giornali italiani. Ma come faceva un titolo a colpirmi se non ne coglievo il senso?

Con il tempo ho compreso l’importanza di crearmi nella testa un contesto prima di affrontare il contenuto in tedesco, per farmi un’idea di quello che stava succedendo nel mondo.

Ho quindi iniziato a leggere le notizie prima in italiano, su giornali italiani, e poi in tedesco, su giornali online tedeschi. Certo, non potevo trovare l’esatto articolo tradotto in tedesco, ma un testo diverso che però mi risultava di più facile comprensione poiché il contesto mi era familiare.

Poi ho imparato a restringere il campo a una certa categoria di notizie: sport, internazionale, cultura.

Con mia grande sorpresa, non solo la lettura mi risultava più fluida (pur considerando una buona percentuale di parole ed espressioni a me ignote) ma il fatto veniva arricchito da due punti di vista differenti.

Il valore di questo riguarda la fruizione di materiale autentico in modo facilitato che non ne alteri l’autenticità. Inoltre, permette di acquisire dimestichezza con un certo tipo di linguaggio e di arricchire il proprio lessico su ambiti diversi.

E tu? Com’è la tua esperienza con i giornali in tedesco? Se ti va, raccontalo in un commento!

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Se studi tedesco, dovresti conoscere (bene) i livelli linguistici europei

April 21, 2021 by barbara

Sai il tedesco?

Quante volte ti hanno rivolto questa domanda, magari durante un colloquio di lavoro o forse in una conversazione con amici o colleghi, proprio dopo che – forse un po’ timidamente – hai detto loro che stavi imparando questa lingua straniera. Ebbene in questo articolo ti spieghiamo come rispondere (bene) a questa domanda.

La consapevolezza del tuo livello di tedesco

Probabilmente, hai già sentito parlare del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER), noto in inglese come Common European Framework of Reference for Languages (CEFR). Forse quindi sai anche che si tratta di un’indicazione comune per tutte le lingue europee, che le classifica in sei livelli diversi.

Fino a qui, tutto è abbastanza intuitivo.

Ma conosci davvero qual è la ratio sottostante la creazione di tale framework, quale sia il suo utilizzo e soprattutto… come conoscere davvero il tuo livello di tedesco?

Che cos’è il QCER e a cosa serve

Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue risale ormai a parecchi anni fa. Fu ideato tra il 1989 e il 1996 con l’obiettivo primario di fornire un sistema che consentisse di accertare e trasmettere le conoscenze linguistiche in tutta Europa allo stesso modo.

A tale scopo, furono individuati sei livelli di competenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e tre livelli intermedi (A2+, B1+, B2+), laddove il livello minimo è chiamato “pre/A1”, mentre il livello massimo è “C2”. I sei livelli si categorizzano in tre fasce di competenza: “Base” (A), “Autonomia” (B) e “Padronanza” (C).

Senza la definizione di tali livelli, sarebbe davvero molto complicato realizzare programmi di studio che possano essere equiparati tra scuole e università di diversi Paesi europei, rendendo molto difficile la validazione degli esami di studenti stranieri che partecipano ai programmi Erasmus (per esempio) o di studenti autoctoni iscritti a facoltà linguistiche nei loro Paesi.

E poi pensiamo al curriculum vitae. Ognuno di noi ne possiede uno, che modifica o aggiorna ogni volta che desideri trovare un nuovo lavoro o partecipare a un nuovo progetto in cui serva una presentazione formale. La conoscenza delle lingue è una sezione importante del curriculum, ma spesso sottovalutata. Molte persone, inconsapevoli del significato di ciascun livello, la compilano in modo arbitrario.

Qual è il mio livello di tedesco?

Prima di rispondere in modo affrettato che il tuo livello linguistico sia “principiante”, “intermedio” o “avanzato” (o peggio, “discreto”, “buono” o “ottimo”!), fermati un attimo a riflettere.

Ognuno di noi ha esperienze diverse dal punto di vista linguistico. C’è chi ha viaggiato molto e si è trovato a dover imparare la lingua del posto per necessità e c’è chi ha studiato molto sui libri, ma non ha avuto l’occasione di mettere in pratica le proprie conoscenze “sul campo”.

Inizierai a capire che rispondere alla domanda “Sai il tedesco?” con un semplice aggettivo, sia piuttosto riduttivo. La conoscenza della lingua, infatti, dipende da tanti fattori e questi sono spiegati con dettaglio nel documento scaricabile gratuitamente sul sito del Council of Europe: nel capitolo 3, da pagina 21, ci sono tutte le tabelle che spiegano a cosa corrisponde ciascun livello.

I più pigri, possono farsi un’idea generale grazie alla pagina di riferimento su Wikipedia, dove trovare anche i link delle fonti ufficiali.

Misurare il progresso in tedesco su diverse competenze

Inoltre, ricorda che la tua conoscenza del tedesco non è stabile. Ogni giorno, ad esempio, puoi fare progressi in tedesco grazie all’esposizione più o meno intensa (e consapevole) agli input esterni.

Ma non solo puoi fare progressi in tedesco, ma puoi farli su competenze diverse. Puoi migliorare la competenza della lettura o pronuncia, della comprensione scritta o orale, della produzione scritta o orale.

Questo ci riporta alla griglia di auto-valutazione (Self-assessment grid) che illustra i livelli di competenza descritti nel Common European Framework of Reference for Languages (CEFR).

Controlla qui su cosa si basa l’auto-valutazione del tuo livello di tedesco!

 

Ti è mai capitato che ti chiedessero quale sia il tuo livello di tedesco? Che cosa hai risposto?

Se vuoi raccontare la tua esperienza, scrivi un commento con la tua storia.

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Torna l’ebook della settimana: 50% di sconto su una storia in tedesco

April 21, 2021 by barbara

Torna l’ebook della settimana!

Questa volta, abbiamo deciso di applicare uno sconto del 50% su una storia in tedesco, scegliendone una speciale tra le tante disponibili sul nostro catalogo.

 

“Susi, die katastrophale Köchin” è un cosiddetto “easy reader”, ovvero un ebook semplificato per studenti. Si compone di 8 capitoli brevi, accompagnati da una registrazione audio disponibile liberamente online, un glossario e degli esercizi per seguire meglio ogni capitolo.

Come sai, sul nostro shop online abbiamo un’ampia selezione di “easy reader” per diversi livelli, su temi differenti e in vari formati.

Ma pensiamo che “Susi, die katastrophale Köchin“ sia perfetto per questi giorni. Infatti, forse anche tu hai provato a cimentarti in cucina durante gli ultimi mesi…

La storia parla di Susi, che è una brava madre e un’ottima nonna… ma una cuoca terribile! Quando Sabine, sua figlia, ha una emergenza domestica, Susi viene lasciata da sola a preparare il pranzo per i suoi due nipotini…

Il livello è A1 (principiante) ma puoi farti un’idea migliore se sia adatto al tuo attuale livello di tedesco, scaricando il capitolo di prova gratuito (dove troverai anche il link per ascoltare l’intera storia su SoundCloud).

Qui c’è un estratto per te:

Sie ist eine gute Mutter, eine gute Oma, aber eine schlechte Köchin: sie kocht
nicht gerne! Sie bevorzugt immer die Gerichte des Imbisses.

Prima di comprarlo a METÀ PREZZO, controlla i dettagli del prodotto:

  • formato .pdf (+ audio disponibile liberamente online)
  • formati .mobi (compatibile con Kindle) e .epub (per altri lettori di ebook) disponibili su richiesta
  • 8 capitoli da leggere e ascoltare
  • domande per aiutare la comprensione
  • glossario tedesco/italiano per le parole difficili

P.S. Ricorda, l’offerta a metà prezzo è valida fino a domenica 25 aprile 2021, ma perché aspettare?

“Susi, die katastrophale Köchin“a solo £3.99 | Capitolo di prova GRATUITO (.pdf) | Catalogo

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Questa settimana -50% su un ebook in tedesco!

April 6, 2021 by barbara

È tempo del “Libro della settimana”! Beh, ebook a dire il vero.

Questa settimana, abbiamo deciso di applicare uno sconto del 50% su una storia in tedesco, scegliendone una speciale tra le tante disponibili sul nostro catalogo.

 

“Ein klarer Himmel” è un cosiddetto “easy reader”, ovvero un ebook semplificato per studenti. Si compone di 8 capitoli brevi, accompagnati da una registrazione audio disponibile liberamente online, un glossario e degli esercizi per seguire meglio ogni capitolo.

Come sai, sul nostro shop online abbiamo un’ampia selezione di “easy reader” per diversi livelli, su temi differenti e in vari formati.

Ma pensiamo che “Ein klarer Himmel“ sia perfetto per questi giorni. Infatti, quanto è diventato importante guardare il cielo durante la pandemia?

La storia parla di Jakob, che lavora come elettricista per il Comune di una piccola città tedesca. Un giorno, suo figlio gli chiede perché si vedono così poche stelle nel cielo notturno…

Il livello è A2 (pre-intermedio) ma puoi farti un’idea migliore se sia adatto al tuo attuale livello di tedesco, scaricando il capitolo di prova gratuito (dove troverai anche il link per ascoltare l’intera storia su SoundCloud).

Qui c’è un estratto per te:

“Wirklich?”, fragt Thomas. “Können wir das? Wann?”
Jakob sieht Lisa an und lächelt: “Sogar heute. Komm, heute Abend gehen wir beide in die Sternwarte. Das ist ein wunderbarer Ort!”

Prima di comprarlo a METÀ PREZZO, controlla i dettagli del prodotto:

  • formato .pdf (+ audio disponibile liberamente online)
  • formati .mobi (compatibile con Kindle) e .epub (per altri lettori di ebook) disponibili su richiesta
  • 8 capitoli da leggere e ascoltare
  • domande per aiutare la comprensione
  • glossario tedesco/italiano per le parole difficili

P.S. Ricorda, l’offerta a metà prezzo è valida fino a domenica 11 aprile 2021, ma perché aspettare?

“Ein klarer Himmel“ a solo £3.99 | Capitolo di prova GRATUITO (.pdf) | Catalogo

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Ci sono i SALDI di primavera: risparmia il 20%!

March 24, 2021 by barbara

Siamo nel bel mezzo della settimana dei SALDI di primavera, quindi perché non cogliere l’occasione di risparmiare il 20% sugli ebook per imparare tedesco e/o sulle lezioni individuali di tedesco con uno dei nostri esperti insegnanti online?

Ecco il codice del coupon che ti serve:

Spring-Sale-2021

È valido per QUALSIASI COSA si trovi sul nostro catalogo, ma solo per pochi giorni.

Come funziona?

  • Il codice coupon Spring-Sale-2021 scade a mezzanotte di domenica 28 marzo 2021
  • Ti permette di scontare del 20% tutto quello che metterai nel tuo carrello
  • Copialo e incollalo dove c’è scritto “Apply coupon”, clicca sul pulsante blu e infine scorri per controllare che il totale sia stato scontato
  • Non c’è obbligo di spesa minima o massima
  • Le opzioni di pagamento includono carta di credito, Amazon Pay (usa il tuo account di Amazon, se ne hai uno), e PayPal

Un ebook del tipo “easy reader” (lettura graduata + audio) o del tipo “parallel text” (testo semplificato + traduzione), ciascuno dei quali è ideale come supporto ai più tradizionali corsi di lingua, normalmente ti costerebbe £7.99.

Ma con il codice coupon, puoi comprarne diversi, magari di diverso livello (quindi anticipando il progresso che farai quest’anno) e ottenere DI PIÙ con meno (soldi).

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Corso di tedesco per principianti

La grammatica
101 Il genere
102 Gli articoli
103 I pronomi personali
104 Il verbo essere
105 Il verbo avere
106 La coniugazione dei verbi
107 I verbi separabili
108 Le domande
109 Gli aggettivi possessivi
110 Gli aggettivi
111 La negazione
112 Il plurale
113 Il presente dei verbi irregolari
114 Gli aggettivi dimostrativi al nominativo
115 Le preposizioni di tempo, posizione e direzione
116 L'ordine delle parole
117 I verbi modali
118 L'imperativo
119 L'accusativo
120 I verbi e le preposizioni per accusativo
Esercizi
101 Il genere
102 Gli articoli
103 I pronomi personali
104 Il verbo essere Sein
105 Il verbo avere
106 Il presente dei verbi regolari
107 I verbi separabili
108 Le domande
109 Gli aggettivi possessivi
110 Gli aggettivi

Il vocabolario
101 I numeri
102 La famiglia
103 I saluti
104 Il cibo e le bevande
105 La giornata
106 La casa
107 La città
108 Le domande
109 Nelle stanze
110 I mestieri

Esercizi di ascolto
101 Il genere
102 Gli articoli
103 I pronomi personali
104 Il verbo essere / sein
105 Il verbo avere / haben
106 Il presente dei verbi regolari
107 I verbi separabili
108 Le domande
109 Gli aggettivi possessivi
110 Gli aggettivi

Dialoghi
101 Informationi turistiche
102 Al ristorante
103 Una telefonata
104 Indicazioni
105 Shopping
106 Chiamare al lavoro
107 Dal dottore
108 La biglietteria
109 Il taxi
110 In hotel

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